Fidel Castro e il suo sconfinato esempio di fratellanza e internazionalismo con l’Africa

Cuba e il Mondo rievoca oggi ed ogni giorno l’eredità emancipatrice e solidale del leader storico della Rivoluzione, Fidel Castro, che il 13 agosto prossimo celebrerà il 97° anniversario della sua nascita.

Tratto da una riflessione di María Inés Álvarez Garay, Cooperante internazionalista e insegnante della Brigata Medica Cubana in Gambia.
Traduzione e aggiunte: GFJ
11 agosto 2023

Amilcar Cabral, uno dei principali pensatori anticoloniali africani, con Fidel Castro. (Foto: Invent the Future/africapedia.com)

Le lotte contro la dominazione razziale e la discriminazione in Africa hanno avuto in Fidel la massima espressione dell’internazionalismo, come difensore dei diritti umani. Il leader della Rivoluzione cubana estese il suo aiuto ai popoli africani oppressi per decenni dal colonialismo e dai regimi segregazionisti.

Quando la Rivoluzione cubana trionfò nel gennaio 1959, l’Algeria era nel pieno della lotta per l’indipendenza contro il colonialismo francese, Cuba decise di sostenere il Paese africano.

L’Algeria segnò l’inizio della collaborazione internazionalista di Cuba in Africa.

Nel 1961, il governo cubano inviò una nave a sostegno delle forze militari algerine e, al suo ritorno all’Avana, riportò centinaia di bambini feriti e orfani da curare.

Non dimenticheremo mai come voi [cubani] vi siete presi cura dei nostri orfani e dei nostri feriti“. Ahmed Ben Bella, Primo Ministro della Repubblica d’Algeria, 16 ottobre 1962

In seguito, la partecipazione di Cuba alle missioni internazionaliste per la liberazione dei regimi razzisti e colonialisti riguardò Paesi come Ghana, Congo (Brazzaville), Zaire, Guinea Equatoriale, Zimbabwe, Etiopia, Somalia, Eritrea, Yemen, Tanzania, Angola, Namibia e Guinea Bissau.

Internazionalisti cubani in Angola. Nel centro della foto: Raúl Castro

La battaglia decisiva contro l’apartheid fu quella di Cuito Cuanavale, combattuta in Angola tra il dicembre 1987 e il marzo 1988. Dopo mesi di combattimenti, i soldati cubani e angolani impedirono l’avanzata delle truppe sudafricane.

“La sconfitta dell’esercito razzista a Cuito Cuanavale è stata una vittoria per tutta l’Africa! La sconfitta dell’esercito razzista a Cuito Cuanavale ha dato all’Angola la possibilità di godere della pace e di consolidare la propria sovranità! La sconfitta dell’esercito razzista ha permesso al popolo combattente della Namibia di raggiungere finalmente l’indipendenza!” Nelson Mandela, leader anti-apartheid ed ex presidente del Sudafrica.

Oggi i legami bilaterali di Cuba con i Paesi africani si basano su questo sentimento di solidarietà e internazionalismo, per il quale le nazioni più oppresse nel corso degli anni si sentono grate e onorate. Grazie a Fidel Castro, il precursore di queste idee rivoluzionarie.

L’Africa è una parte essenziale di ciò che siamo noi cubani oggi, e Fidel è stato coerente con questo postulato che ha guidato le relazioni speciali con il continente africano fin dagli inizi della Rivoluzione cubana.

Fidel ha definito la presenza del suo Paese in Africa come un “dovere di compensazione” per ciò che gli africani hanno contribuito alla formazione di Cuba, alle sue radici, alla sua indipendenza e alla sua cultura.

Fidel ha definito la presenza del suo Paese in Africa come un “dovere di compensazione” per ciò che gli africani hanno contribuito alla formazione di Cuba, alle sue radici, alla sua indipendenza e alla sua cultura.

Il nostro eterno Comandante in Capo ha anticipato il futuro. Poco più di mezzo secolo dopo, migliaia di professionisti cubani sono passati dall’Africa, non solo nel campo della salute ma anche in quello dell’istruzione, della cultura, dello sport, dell’agricoltura e in molti altri.

Medici cubani in Africa: fatti, non solo parole

Nella nostra Cuba della solidarietà, più di 30.000 studenti africani si sono laureati in varie specialità, tra cui la medicina.

Attualmente sono migliaia i cubani che lavorano in più di 32 Paesi del continente, la maggior parte dei quali sono operatori sanitari (più di 75.000).

Ovunque tu sia, caro comandante, ora che il 13 agosto si avvicina, il tuo nuovo compleanno, continua a essere gratificato dai tuoi operatori sanitari e a sorridere felicemente per la tua amata Africa.

Oggi aiutiamo e collaboriamo con l’Africa per combattere un’altra grande battaglia: quella della salute dei popoli, un diritto per tutti.

Cuba si è fatta notare ancora una volta per la sua solidarietà e i suoi sentimenti internazionalisti e di fratellanza con i nostri cari fratelli e sorelle africani.

Come recita il nostro inno nazionale:

Alla lotta correte bayamesi,
che la patria vi guarda orgogliosa;
non temete una morte gloriosa,
ché morire per la patria è vivere!

Ovunque tu sia, caro comandante, ora che il 13 agosto si avvicina, il tuo nuovo compleanno, continua a essere gratificato dai tuoi operatori sanitari e a sorridere felicemente per la tua amata Africa.


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Pubblicato in Attualità, Cuba, Internazionale

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