La gestazione del pensiero di un leader

Foto (archivio): Il giovane Fidel

Analizzare il pensiero di Fidel significa addentrarsi nella sua vita e svelare la genesi di quel formidabile insieme di idee di colui che sarebbe diventato una delle personalità più straordinarie del XX secolo.

di María Luisa García Moreno
Fonte: https://www.verdeolivo.cu/
Traduzione e aggiunte: GFJ
12 agosto 2023
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I simulatori nella nostra storia (leggi). Foto: Ramón Grau San Martín, Carlos Prío, Fulgencio Batista.

Come è noto, il 27 settembre 1945, appena diciannovenne, Fidel fece il suo ingresso alla facoltà di Giurisprudenza dell’università della capitale, un centro di studi superiori che, all’epoca, era permeato dal gangsterismo che dominava la società cubana durante i governi autentici e dal suo riflesso in ambienti universitari, il cosiddetto “bonchismo“(1). Tuttavia, la Colina era anche un focolaio di idee progressiste, e Fidel stesso ha affermato che fu lì che divenne un rivoluzionario.

È stato, senza dubbio, un privilegio essere entrato in questa università perché qui ho imparato molto, e perché qui ho imparato forse le cose migliori della mia vita; perché qui ho scoperto le migliori idee del nostro tempo e dei nostri tempi, perché qui sono diventato un rivoluzionario, perché qui sono diventato un seguace delle idee di José Martíe perché qui sono diventato un socialista“. Fidel Castro

Nelle elezioni dell’ Asociación de Estudiantes de la Escuela de Derecho (Associazione degli studenti della Scuola di Diritto) – marzo-aprile 1946 – Fidel viene eletto delegato. Prima della fine del primo anno, si era unito ai comitati Pro Democracia Dominicana, Pro Democracia Nicaragüense e Pro Independencia de Puerto Rico, appena creati, e così la solidarietà con le lotte di altri popoli fraterni arricchì il suo mondo.

Fidel Castro con un gruppo di studenti universitari, quando era a capo del Movimiento Estudiantil Acción Caribe e vicepresidente dell'Asociación de Estudiantes de la Escuela de Derecho, 1947. Foto: Ufficio degli Affari Storici del Consiglio di Stato/Sito Fidel Soldado de las Ideas.

Durante il secondo anno di studi, nel febbraio 1947, la Direttiva Studentesca Universitaria emise un documento intitolato “Al popolo di Cuba” (2). Era firmato dai membri del Comitato Esecutivo Centrale della Direzione Studentesca Universitaria e la prima firma sul documento, in rappresentanza del corso di Diritto Civile, era quella di Fidel Castro Ruz. Ecco il documento:

Di fronte alla spaventosa parodia dei tentativi di rielezione di coloro che sono saliti al potere brandendo principi che hanno spregiudicatamente tradito, l’Università dell’Avana è ancora una volta in piedi. Con dolore ma con fermezza, la dignità e il patriottismo della gioventù studentesca cubana acquistano una nuova validità; le ragioni sono ovvie, poiché tutto il popolo conosce per esperienza diretta i risultati disastrosi dell’egoismo e della prepotenza, gli unici veri motivi alla base dello screditato piano di rielezione Grausista.

L’intero corpo studentesco si alza per tenere alta la gloriosa bandiera per la quale sono morti Mella, Trejo […] e tutti quegli eroi la cui memoria è un imperativo alla ribellione […]. La nostra posizione è chiara e definita […] Il Direttorio Studentesco Universitario fa una pubblica e solenne professione di fede, e quindi dichiara che:

PERCHÉ consideriamo un crimine contro la patria cercare di coprirla di sangue, lutto e ignominia incoraggiando proposte che sicuramente sfoceranno in una guerra civile.

PERCHÉ crediamo che l’idea della rielezione, della proroga o addirittura dell’imposizione di candidati, sia in grado di albergare solo nelle coscienze malate dei traditori, degli approfittatori e dei soliti ipocriti“.

PERCHÉ ammiriamo la storia dell’Università, perché rispettiamo noi stessi e perché amiamo profondamente la nostra patria, alla quale auguriamo benessere e progresso“.

GIURIAMO di lottare contro la rielezione di Grau, anche se il prezzo della lotta è il nostro sangue: “È MEGLIO MORIRE IN PIEDI CHE VIVERE IN GINOCCHIO”“.

Prima ero un socialista utopico, ma anche grazie ai miei contatti con la letteratura politica, qui all’università e alla facoltà di legge, mi sono convertito al marxismo-leninismo“. Fidel Castro

Il giovane Fidel Castro Ruz, alla testa di una manifestazione studentesca organizzata dalla FEU, il 10 ottobre 1947. Foto: Ufficio degli Affari Storici del Consiglio di Stato/Sito Fidel Soldado de las Ideas.

Come si può notare, ci fu un netto rifiuto alla rielezione di Ramón Grau San Martín, un ex professore universitario che era salito al potere forte del prestigio derivante dalla sua presidenza durante il Governo dei Cento Giorni, quando furono promulgate misure di utilità popolare promosse dal Ministro degli Interni Antonio Guiteras Holmes. Tuttavia, il suo mandato (1944-1948) fu profondamente deludente. Inoltre, i dirigenti universitari, tra cui Fidel, innalzarono i loro martiri come vessillo di lotta, perché, come disse Martí: “I popoli vivono di lievito eroico“3 .

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Note:

1 Termine derivato dall’inglese bunch, era l’espressione del gangsterismo all’interno della Colina. Rappresentava il potere delle bande o dei gruppi d’azione che garantivano la loro egemonia attraverso la minaccia e il crimine.

2 Pubblicato in Acción Universitaria, febbraio 1947, anno 1, no. 1, p. 3, di Francisca López Civeira e Fabio E. Fernández Batista: Fidel en la tradición estudiantil universitaria, Oficina de Publicaciones del Consejo de Estado, La Habana, 2016, pp. 152-154.

3 José Martí: “Discorso pronunciato in occasione della serata in onore degli studenti di medicina”, Tampa, 27 novembre 1891,  Obras completas, t. 4, Centro de Estudios Martianos, La Habana, 2007, pp. 281-286.


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Leggi il libro del giornalista Luis Báez:

Así es FIDEL

Pubblicato in Attualità, Cuba, Cultura

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