Dal Pabellón Cuba (Padiglione Cuba), convocate dall’Unione dei Giovani Comunisti, le nuove generazioni hanno alzato la voce per condannare i bombardamenti a Gaza e denunciare il terribile genocidio che sta vivendo questo territorio.
di Edel Alejandro Sarduy Ponce
Traduzione e aggiunte: GFJ
24 ottobre 2023
I messaggi di affetto, rispetto e ammirazione dei giovani cubani per il popolo della Palestina sono stati evidenti lunedì all'Avana. Autore: Roberto Suárez Pubblicato: 23/10/2023
Interventi di giovani palestinesi che hanno ringraziato per l’opportunità di formarsi a Cuba e esibizioni speciali di Kíkiri de Cisneros, della troupe Girasol e di trovatori come Annie Garcés, hanno mostrato il loro rifiuto dell’ingiustizia e sancito il sostegno cubano alla Palestina.
L’area ha vibrato più di una volta quando, tra melodie rivoluzionarie in lingua araba, i giovani hanno chiesto la fine degli assassinii, delle manovre terroristiche, la pace per tutti i popoli e la libertà di una nazione di fronte a tanta violenza e crudeltà.
Emozionato, uno degli studenti pre-universitari, Brayan Martínez Cúrvelo, un ragazzo di 12 anni, ha detto: “Non ci sono parole per descrivere tanto orrore; la perdita di donne, bambini, anziani, eventi come questo non dovrebbero mai essere perdonati“. Allo stesso tempo ha tenuto stretta una bandiera del popolo aggredito.
Il fervore non si è fermato, ogni minuto per un’ora e mezza è stato segnato dalla stessa intensità. Da un lato l’interesse, la denuncia attraverso l’arte, la speranza negli occhi dei cubani, dall’altro il ripudio impregnato in ogni gesto, parola e verso dei ragazzi palestinesi nei confronti del governo israeliano, autore di tali atti indegni.
"Noi giovani alziamo la voce per condannare i bombardamenti a Gaza e denunciare il terribile genocidio in quel territorio. Ammiriamo l'eroica resistenza del popolo palestinese e difendiamo il suo diritto alla pace", ha dichiarato Aylín Álvarez, leader dell'Unione dei Giovani Comunisti (UJC), che ha partecipato all'incontro.
Verso la fine della manifestazione, uno studente palestinese si è avvicinato alla troupe stampa di JR per affermare con fermezza: “Io, Alas Saadeh, vorrei ringraziare a nome dei miei compagni tutto il sostegno dato da Cuba alla nostra madrepatria; noi combattiamo con i cubani e con loro resteremo sempre; nell’unità c’è forza”.
Quando un bambino trema per l'orrore vissuto, farà tremare tutta la terra.