La Duma di Stato russa esige la fine dell’embargo economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba

La Camera bassa del Parlamento russo chiede alle Nazioni Unite di adottare “misure pratiche” per convincere Washington dell’urgente necessità di revocare l’embargo nei confronti della nazione caraibica.

Tratto da
Traduzione, adattamento e aggiunte: GFJ
25 ottobre 2023

La Camera bassa del Parlamento russo. Foto: Ramil Sitdikov / Sputnik

La Duma di Stato, la camera bassa del Parlamento russo, martedì ha lanciato un appello all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ai parlamentari degli Stati membri dell’ONU e alle istituzioni parlamentari internazionali sulla necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dagli Stati Uniti nel 1962.

In concreto, il documento, approvato all’unanimità dall’assemblea legislativa, chiede la condanna del blocco “illegale” e l’adozione di “misure pratiche” per convincere Washington della necessità di porre fine all’embargo nei confronti della nazione caraibica, di “porre fine alla pressione sul popolo cubano” e di “garantire il rispetto dei principi e delle norme del diritto internazionale“.

La Duma di Stato esprime un’energica protesta contro la flagrante violazione da parte degli Stati Uniti dei principi fondamentali del diritto internazionale, che si manifesta con tentativi sistematici di intimidire Cuba e con numerose azioni disumane volte a privare il suo popolo delle risorse materiali necessarie per una vita dignitosa“, si legge nel testo.

La Duma di Stato esprime un'energica protesta contro la flagrante violazione da parte degli Stati Uniti dei principi fondamentali del diritto internazionale

I parlamentari affermano che il blocco “ha creato una difficile situazione economica e umanitaria” nel Paese, “aggravata dagli effetti di vari disastri naturali e industriali“. In questo contesto, sottolineano che queste “azioni illegali […] mettono in pericolo il diritto a un’esistenza dignitosa di milioni di cubani, danneggiano la loro salute, causano sofferenze morali e fisiche e limitano la loro capacità di ricevere cure mediche vitali“.

 Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel, durante il suo discorso alla sessione plenaria della Duma. /
SERVIZIO STAMPA DELLA DUMA (EFE). Mosca, 22 novembre 2022

Le sanzioni statunitensi impediscono ai Paesi e alle organizzazioni internazionali di stabilire “relazioni eque e reciprocamente vantaggiose” con L’Avana nei settori dell’energia, dell’agricoltura, della salute, del turismo e della cooperazione umanitaria, tra le altre cose.

Il documento sottolinea che la politica delle sanzioni unilaterali si è dimostrata “totalmente inefficace“. “La pratica della loro applicazione si è dimostrata incapace di frenare le aspirazioni dei popoli alla libertà e all’indipendenza“, si legge. Tali politiche, aggiunge, “hanno solo prolungato e moltiplicato le sofferenze morali e fisiche dei popoli“.

Pubblicato in Attualità, Blocco, Cuba, Internazionale

ARCHIVI