In occasione della 43a conferenza della FAO, Geraldina Colotti ha realizzato questa intervista esclusiva con il Ministro dell’Agricoltura di Cuba Ydael Jesús Pérez Brito(*)
“Cuba, Mano nella Mano alla FAO”. Intervista esclusiva al ministro dell’Agricoltura, Ydael Jesús Pérez Brito
Ydael Jesús Pérez Brito, ministro dell'Agricoltura di Cuba
Cuba continua ad essere un faro nel mondo nella lotta contro la fame e la povertà. Come ci riesce, nonostante il bloqueo?
Garantire il diritto all’alimentazione della popolazione e in primo luogo garantirlo a coloro che si trovano in una situazione di vulnerabilità, è una priorità politica per il governo cubano secondo i precetti della sua Rivoluzione. La Costituzione della Repubblica riconosce il diritto al cibo, che è ampiamente sviluppato nel Piano di Sovranità Alimentare e di Educazione Nutrizionale di Cuba, e nella Legge sulla Sovranità Alimentare e sulla Sicurezza Alimentare e Nutrizionale. Inoltre, viene messo in atto un insieme di politiche pubbliche per ottenere miglioramenti economici e contribuire allo sviluppo del paese, come nazione socialista, prospera e sostenibile. Nonostante l’intensificarsi del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti, il governo cubano non ha smesso di gestire e mantenere il controllo dell’indice dei prezzi al consumo per tutto il popolo.
Quali proposte avete portato alla FAO?
Alla 43a Conferenza della FAO, il cui tema centrale era: “Lo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura: gestione integrata delle risorse idriche“, abbiamo spiegato che l’acqua a Cuba è gestita in modo integrato a misura della società, dell’economia e dell’ambiente, per fornire lo sviluppo sostenibile e la sicurezza alla nazione. La Legge di Sovranità Alimentare e Sicurezza Alimentare e Nutrizionale riconosce l’acqua potabile come un alimento. Inoltre, è stata approvata la Legge “Delle acque terrestri” per la sua gestione integrata e sostenibile, la sua tutela, e per l’istituzione di misure per la riduzione dei disastri derivati, principalmente, da eventi idrometeorologici, concretizzando l’impegno nel settore idrico del processo rivoluzionario. L’approvazione del decreto-legge “Sulla meccanizzazione, l’irrigazione, il drenaggio agricolo e la fornitura di acqua agli animali” e la politica che lo attua, costituisce un altro segno della volontà di Cuba di contribuire alla gestione efficace di questa risorsa naturale. In corrispondenza dell’Agenda 2030 e del Piano dello Stato, noto come “Tarea Vida”, sono state adottate misure e azioni a breve, medio e lungo termine per aumentare la produzione alimentare e l’uso razionale e produttivo dell’acqua, nonché l’efficiente sfruttamento dell’infrastruttura idraulica del paese.
Quali progetti sono stati programmati?
È stata ribadita la volontà di entrambe le parti di proseguire con successo l’esecuzione dei progetti in fase di sviluppo, dove l’ufficio nazionale della FAO svolge un ruolo fondamentale. Inoltre, si è convenuto di iniziare a lavorare all’iniziativa Mano nella Mano, promossa dal Direttore Generale dell’Organizzazione, con il quale ci congratuliamo per la sua rielezione, e abbiamo riconosciuto il lavoro svolto. La 43a Conferenza è stata l’occasione per tenere incontri bilaterali con i Capi Delegazione di vari Paesi, in cui si è discusso di possibili azioni congiunte che contribuiscano ad aumentare la produzione alimentare nel Paese.
Quali linee comuni sono state stabilite con i paesi della Patria Grande?
Si sono svolti incontri con vari Paesi della regione per rafforzare i rapporti di cooperazione. È stato analizzato lo stato di attuazione dei progetti bilaterali ed è stato ribadito l’interesse a continuare a lavorare congiuntamente.
Cosa chiede Cuba alla FAO contro il Bloqueo? E ai paesi dell’UE?
Cuba è interessata che la FAO e i suoi membri continuino a sostenere la risoluzione “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal governo degli Stati Uniti d’America contro Cuba” che viene approvata annualmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Chiediamo anche il rifiuto dell’inclusione ingiustificata di Cuba nell’elenco unilaterale dei paesi che sponsorizzano il terrorismo, perché impedisce l’accesso ai finanziamenti per lo sviluppo dei sistemi agroalimentari, e costituisce il principale ostacolo all’avanzamento verso il nostro sviluppo sostenibile. I paesi devono combattere le barriere non doganali che ostacolano lo sviluppo agricolo e deve essere promosso il lavoro integrato tra tutti per raggiungere gli SDGs, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dalle Nazioni Unite. Allo stesso modo, va promossa l’adozione di politiche pubbliche che tutelino il diritto all’alimentazione, elaborando strategie per la permanenza delle persone nelle aree rurali e per l’inserimento delle donne e dei giovani nella produzione alimentare. Gli Stati membri devono astenersi dal politicizzare il lavoro della FAO, il cui obiettivo deve continuare a essere centrato sulle questioni relative alla sicurezza alimentare e nutrizionale e sulla dovuta tutela del diritto all’alimentazione.
(*)Ydael Jesús Pérez Brito. Ingegnere agronomo, è stato Primo Vice Ministro, e in precedenza ha ricoperto diversi incarichi dalla base, in particolare nel territorio di Sancti Spíritus, da dove proviene. Laureato all’Università Centrale di Las Villas (UCLV), attuale ministro dell’Agricoltura dal 2021, è stato operaio presso l’ex zuccherificio Ramón Ponciano, nel comune montuoso di Fomento, dove è stato anche presidente di un’Unità di base di Produzione Cooperativa (UBPC), direttore d’azienda e delegato di base del Potere Popolare. È stato altresì delegato provinciale per l’agricoltura a Sancti Spíritus, e ha conseguito il diploma in amministrazione e gestione aziendale presso la scuola Ramal di quella provincia.