L’anticolonialismo nel mondo moderno

Il patriarcato non può essere compreso senza il colonialismo, ma nemmeno il colonialismo senza il patriarcato

Relazione del delegato russo M.S.Murayev al  che si è tenuto a Pechino. Al Forum oltre a Cina e Russia hanno partecipato dirigenti di partiti politici e accademici provenienti da molti paesi

Fonte:  https://kprf.ru
Traduzione: Marx21
xxx dicembre 2023

Immagine: La via della seta

L’anticolonialismo nel mondo moderno e il lavoro di Cina e Russia sulla combinazione tra ‘Belt and Road Initiative’ ed Unione Economica Eurasiatica (UEE)

Si è concluso a Pechino il XIII Forum mondiale del socialismo organizzato annualmente dall’Accademia cinese delle Scienze Sociali. Al Forum oltre a Cina e Russia hanno partecipato dirigenti di partiti politici e accademici provenienti da molti paesi. La delegazione del PCFR era guidata dal vicepresidente del Comitato Centrale del Partito, D.G. Novikov. Di seguito riportiamo il discorso di M.S.Murayev, membro del CC del Partito: L’anticolonialismo nel mondo moderno e il lavoro di Cina e Russia sulla combinazione tra ‘Belt and Road Initiative’ e Unione Economica Eurasiatica (UEE)

Uno dei tratti caratteristici del movimento comunista è la solidità delle sue basi ideologiche. I partiti comunisti si sforzano di costruire il proprio lavoro sulla base di analisi approfondite delle principali tendenze dello sviluppo socioeconomico e sociopolitico. Per valutare l’attuale situazione internazionale, il 21 ottobre 2023 si è tenuto un plenum ordinario del Comitato Centrale del PCFR. Nella relazione tenuta dal presidente G.A. Zyuganov, le principali tendenze del mondo moderno sono state sintetizzate nella forma di dodici tesi che si possono leggere integralmente sul sito ufficiale del Partito.

Caratterizzando la situazione attuale, G.A. Zyuganov ha notato in particolare i seguenti elementi:

  • Si assiste ad un peggioramento della crisi generale del capitalismo. Il mondo imperialista non riesce a far fronte alle crescenti contraddizioni. Le politiche economiche, militari e culturali dell’imperialismo stanno diventando sempre più pericolose per l’umanità.
  • L’aggressività degli Stati Uniti e della NATO è in aumento. Il numero dei conflitti è in aumento. La guerra in Medio Oriente si sta intensificando. La situazione in Ucraina, nei dintorni di Taiwan, nel Caucaso meridionale e in altre parti del mondo è estremamente difficile. La crisi del capitalismo minaccia una nuova guerra mondiale con la prospettiva dell’uso delle armi atomiche.
  • Gli imperialisti americani hanno il problema del dominare il mondo. Il loro obiettivo è affermare l’egemonia del capitale finanziario globale.
  • Si tratta essenzialmente di un tentativo di stabilire un nuovo sistema coloniale globale. A tal fine, gli Stati Uniti perseguono una politica volta a indebolire la Cina, la Russia e altri paesi, compresa l’Unione Europea. Washington cerca di silurare il progetto Belt and Road. L’obiettivo è privare l’Europa, la Cina e altri paesi degli importanti benefici del commercio comune.
  • L’attacco del capitale alle conquiste sociali della classe operaia e di tutti i lavoratori si è notevolmente intensificato dopo la distruzione dell’URSS. I diritti e le libertà democratiche vengono ridotti. La borghesia rafforza lo sfruttamento delle masse.
  • Nella lotta per mantenere il proprio dominio, il grande capitale utilizza sempre più il neofascismo, il nazionalismo radicale e altre forze estremamente reazionarie. L’anticomunismo e la russofobia crescono nella propaganda dei governi occidentali. La storia della Seconda Guerra Mondiale viene distorta. Le sentenze del tribunale di Norimberga vengono ignorate. I monumenti a coloro che combatterono il nazismo vengono demoliti. Il Parlamento canadese ha avuto l’impudenza di applaudire un vecchio criminale nazista.
  • La promozione dell’anticomunismo e del neofascismo nei paesi della NATO richiede una risposta attiva da parte della sinistra. La lotta contro il neonazismo è parte della lotta generale contro l’imperialismo, il militarismo e il neocolonialismo. È una battaglia per la pace, la giustizia e il socialismo.
  • L’eliminazione della minaccia di guerre mondiali e la sconfitta del fascismo possono essere raggiunte solo ponendo fine al capitalismo. La forza capace di far ciò è la classe operaia, sono i diversi settori di lavoratori e i veri patrioti.
  • Nel contesto dell’aggravarsi della crisi del capitalismo, l’alternativa socialista sta guadagnando importanza. La propaganda degli obiettivi creativi e delle reali conquiste del socialismo è di fondamentale importanza. A questo proposito, il PCFR presta particolare attenzione all’esperienza cinese.
Russia e Cina hanno obiettivi comuni e un sistema di coordinate comune nel mondo moderno. Ciò li rende alleati naturali nella realizzazione di importanti iniziative internazionali.

Il mese di febbraio di quest’anno ha segnato 30 anni dalla ricostituzione del PCFR. Il Partito Comunista Russo fu bandito con un decreto illegale del presidente Boris Eltsin nel 1991. Nel 1993, i comunisti russi riuscirono a far rivivere il loro partito. Negli ultimi 30 anni, il Partito ha svolto un ruolo importante nella transizione della Russia verso una posizione politica nuova sulla scena internazionale.

Sebbene la Federazione Russa stia cercando da 30 anni di svilupparsi su base capitalista, le sue politiche hanno subito cambiamenti significativi. Negli anni ’90 del XX secolo, la Russia ha seguito sulla scena mondiale la politica del G7 (divenuto anche temporaneamente il G8). Gli anni 2000 hanno visto cambiamenti significativi nelle politiche di Mosca. Il più grande partito di opposizione della Russia, il PCFR, non si è mai stancato di chiedere tali cambiamenti.

20 anni fa, G.A. Zyuganov pubblicò il libro “La globalizzazione e il destino dell’umanità”. Il leader del PCFR illustrava in dettaglio le tendenze globali: la Russia, scriveva, non dovrebbe cercare amici affidabili tra i governi dei paesi occidentali. Le autorità di questi paesi considerano il popolo russo come “materiale di consumo” per il capitale globale. La cooperazione più promettente per il nostro Paese è quella con i popoli dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina. Il compito più importante che essa svolge è il contrasto dei tentativi di rilanciare la pratica del colonialismo.

A poco a poco, il desiderio della Russia di proteggere la propria sovranità ha portato allo scontro aperto con gli Stati Uniti e i suoi satelliti. Mosca ha dovuto affrontare la guerra delle sanzioni da parte dei governi occidentali e l’intensificazione delle attività aggressive della NATO, con attacchi informatici e provocazioni politiche. In risposta, la Russia sta approfondendo il suo approccio verso la creazione di relazioni internazionali corrette.

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Oggi la politica russa è sempre più fiduciosa in una “svolta verso oriente”, attivamente sostenuta dal nostro Partito. La crescita della cooperazione economica con la Cina ne è l’espressione più evidente. Ogni anno, il commercio tra i nostri due paesi supera nuovi record. Da gennaio ad agosto di quest’anno è ammontato a 155 miliardi di dollari. Si tratta di un terzo in più rispetto al volume del commercio bilaterale nello stesso periodo dell’anno scorso. Si prevede che entro la fine dell’anno il commercio russo-cinese supererà la soglia dei 200 miliardi di dollari. Solo sei anni fa il fatturato degli scambi reciproci era inferiore a 100 miliardi di dollari!

Per Russia e Cina è importante non solo rafforzare i legami bilaterali, ma anche risolvere una serie di altre questioni. Ad esempio, i nostri sforzi congiunti dovrebbero impedire i piani di Washington di subordinare l’Asia centrale alla sua influenza.

Naturalmente, Russia e Cina possono e devono costruire insieme la Belt and Road. La pandemia di coronavirus e la guerra delle sanzioni condotta dall’Occidente hanno in qualche modo rallentato l’attuazione dei piani comuni dei nostri paesi. Ma gli interessi a lungo termine richiedono un’intensificazione della nostra cooperazione.

Russia e Cina hanno obiettivi comuni e un sistema di coordinate comune nel mondo moderno. Ciò li rende alleati naturali nella realizzazione di importanti iniziative internazionali.

La Russia è stata uno dei primi paesi a sostenere la Belt and Road Initiative. Nel 2015, Xi Jinping e Vladimir Putin rilasciavano una dichiarazione congiunta sulla costruzione della Cintura Economica e della Via della Seta nell’Unione Economica Eurasiatica. Nel 2018 veniva firmato ed entrava in vigore l’accordo di cooperazione commerciale ed economica tra la UEE e la RPC.

Nel 2017 e nel 2019, il presidente russo veniva invitato al primo e al secondo Forum Belt and Road, creando una buona base per il terzo incontro a Pechino, che si è svolto con successo quest’anno.

Il rafforzamento della cooperazione tra Russia e Cina è la manifestazione di processi profondamente naturali e oggettivi. Cina e Russia non accettano la dittatura sulla scena mondiale, si oppongono all’egemonismo e considerano inaccettabili i tentativi di rilanciare un nuovo colonialismo nel 21° secolo.


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