L’Argentina torna indietro di un secolo. Addio ai BRICS?

Videla, Menem, Macri, Milei

Il piano economico di Javier Milei, è per la maggior parte “un plagio” di quelli attuati durante le amministrazioni della dittatura civile-militare di Jorge Videla e dei governi di Carlos Menem e Mauricio Macri, con “solo tre proposte che possono essere considerate proprie”, come la dollarizzazione e la soppressione della Banca Centrale, l’eliminazione della Co-Partecipazione Federale delle Imposte e i voucher educativi

di Alberto Capece
22 novembre 2023

Il dittatore Jorge Videla giura come presidente dell'Argentina dopo un colpo di Stato a Buenos Aires. 28 marzo 1976. AFP¨

Questa volta Washington ce l’ha fatta e come si prevedeva  già da qualche mese è riuscita ad evitare che l’argentina si legasse ai BRICS. Il compito è stato abbastanza semplice: è stata scongelata una nullità in sonno, tale  Javier Milei , un anarco – ultra – capitalista, ovvero un arruffone appartenente al Wef che vuole distruggere qualsiasi proprietà o bene pubblico e vuole sostituire la divisa argentina con il dollaro. Questa linea di pensiero o sarebbe meglio dire di psicopatia  per la verità si adegua a quella di Murray Newton Rothbard che era stato allievo di Ludwig von Mises l’ideologo del neoliberismo, ma che non aveva mai avito un seguito decente  o di qualche interesse, se non nell’oscura mente di mediocri buffoni come appunto questo Milei. il quale fra le altre cose ha nel suo programma l’eliminazione immediata della sanità pubblica e considera la giustizia sociale come “concetto aberrante

Dopo aver difeso la vendita di organi, il deputato nazionale di La Libertad Avanza ha dichiarato di non essere contrario alla vendita di minori.

Ora certamente gli Usa avranno sborsato molti milioni di dollari per pagare l’ascesa, la visibilità e la campagna presidenziale a questo tizio che probabilmente è collegato al carrozzone degli States da moltissimi anni, ma è stato tenuto sempre in terza fila come un cane rabbioso e sguinzagliato solo nell’emergenza, ovvero nella prospettiva  del passaggio del Paese ai Brics. Però in questo caso sono proprio gli argentini che si sono voluti dare la zappa sui piedi rivelando uno scarsissimo acume politico e mostrando come la sintesi della cultura ispanica con quella italiana crei soltanto futilità enfatica e credulità nella protesta pour soi même. Ma probabilmente in futuro non ci sarà possibilità di ribellarsi alla pazzesca ricetta Milei visto che la  sua vicepresidente sarà Victoria Villarruel, proveniente da una famiglia di militari di alto rango che parteciparono alla dittatura e che adesso respinge le critiche alla giunta militare.  Insomma tira già una brutta aria,

Victoria Villarruel, futura vicepresidente, la nuova portavoce dei genocidiari

Milei non è nient’altro che un violento cretino che ha scelto questo momento per dichiarare di volersi convertire all’ebraismo e non sembra  nient’altro che un clone vivente delle più stupide distopie globaliste. Le sue “idee” anche se si fa un certa fatica a considerare tali un miscuglio di slogan e di assurdità,  come ad esempio le città “charter” ovvero centri urbani creati su terreni acquistati da super ricchi  e governati direttamente da essi come una ricostruzione in provetta del feudalesimo. Unica nota positiva, questo elemento non è riuscito ad ottenere anche la maggioranza parlamentare e dunque non troverà un cammino facile per imporre le sue follie. Ma gli Usa non possono certo mollare la presa e allora la presenza di una vice presidente che rivendica ad alta voce la strage dei desaparecidos butterà tutto il peso dell’esercito alla difesa di questa carne sintetica della politica,  ma soprattutto della collocazione dell’Argentina nel Washington consensus, ovvero nell’area di rapina dell’America. Aspettiamoci una qualche notte dei generali nei prossimi due anni.

Pubblicato in Attualità, Internazionale

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