Il fascismo non si discute, si combatte
Il nostro impegno è quello di continuare a lavorare senza fretta e senza pause, fino alla vittoria, sempre!
Da: Casa de las Américas, Internacionales Teatro Ensamble
Fonte:
Traduzione e aggiunte: GFJ
21 novembre 2023
Nelle sue “Note sull’America” (Casa de las Américas, gennaio-marzo 2019) Roberto Fernández Retamar, uno dei maggiori poeti e intellettuali dell’America latina, prevede che “stanno arrivando tempi brutti per tutti i popoli, non solo per alcuni”. E aggiunge: “Quale destino possiamo aspettarci, per un mondo sempre più sprofondato nella barbarie, da chi, pur considerando inferiori i gruppi etnici diversi dal proprio e trattandoli come tali (come avevano agito i nazisti), nega cose così ovvie e così pericolose per tutti.
Il progetto di integrazione di Bolívar e Martí, di Fidel e Chávez e di altri importanti leader della nostra America ha così subito un colpo molto pesante.
Roberto Fernández Retamar: "Stanno arrivando tempi brutti per tutti i popoli, non solo per alcuni"
Da quel testo illuminato del nostro indispensabile Roberto Retamár, la Casa de las Américas denuncia l’ascesa del nuovo fascismo e la sua articolazione nella cosiddetta “iberosfera“. Esattamente un anno prima dell’elezione di Javier Milei a presidente dell’Argentina, si tenne in Messico quello che allora definimmo, in un comunicato della nostra istituzione, “Un vertice neofascista nella nostra America“, convocato dalla Conferenza politica Azione Conservatrice, che riunì, tra gli altri, Macri, Katz, Keiko Fujimori ed Eduardo Bolsonaro, figlio del detronizzato Jair, al quale era presente lo stesso Milei. A proposito di quel “vertice degli sconfitti“, la Casa de las Américas ha messo in guardia dalla “preoccupante crescita dell’estrema destra razzista e xenofoba“. Un anno dopo, quella stessa destra – nella sua versione più feroce e grottesca – è stata eletta al potere nel Paese fratello. Il progetto di integrazione di Bolívar e Martí, di Fidel e Chávez e di altri importanti leader della nostra America ha così subito un colpo molto pesante.
Quale destino ci si può aspettare per un mondo sempre più sprofondato nella barbarie?
"Poiché non c'è tempo da perdere: signore e signori, questo è il fascismo, e il fascismo deve essere combattuto".
Al di là delle analisi necessarie, noi della Casa de las Américas appoggiamo la seguente dichiarazione rilasciata dai membri del gruppo argentino Internacionales Teatro Ensamble, partecipanti al Festival Internazionale del Teatro dell’Avana.
BATTAGLIE CHE VERRANNO (DICHIARAZIONE)
Viviamo in un’epoca buia, dove l’odio e la violenza dilagano, un’epoca in cui il fascismo emerge, avanza e cerca di consolidarsi. Le elezioni di ieri in Argentina hanno visto come vincitore Javier Milei, un chiaro esponente dell’ultradestra, un piccolo uomo squilibrato che vomita odio, insulta e minaccia tutti coloro che non sono d’accordo con la sua ideologia e il suo immaginario del Paese. È una vergogna, una vera vergogna che, a quarant’anni dal ritorno della democrazia, questi negazionisti e rappresentanti della morte arrivino alla Casa Rosada.
“Dal teatro, dalla cultura e dall’arte dobbiamo articolare in modo creativo e in tutti i modi possibili i gruppi e le reti di resistenza culturale”.
Noi, uomini e donne di teatro, artisti e intellettuali e lavoratori della cultura, forze progressiste e di sinistra del campo nazionale e popolare, non siamo stati in grado di fare abbastanza per articolare un’alternativa davvero entusiasmante, capace di confrontarsi e contestare con successo questo crocevia elettorale. Siamo stati anche incapaci di nutrire con gli strumenti il grosso di un elettorato storicamente emarginato dalla classe dirigente, che ha dato il suo voto alla destra, cioè ai suoi carnefici, per noia, rabbia e indifferenza.
Chiediamo di lottare contro il fascismo. Lo stesso fascismo che oggi si impadronisce dell’Argentina, lo stesso fascismo che bombarda ospedali e scuole nella Striscia di Gaza, lo stesso fascismo che blocca Cuba in modo criminale da più di 60 anni.
Questo momento drammatico e vergognoso ha come contraltare l’impossibilità di esercitare una vuota retorica, non possiamo permetterci di perderci in labirinti discorsivi o in sterili discussioni sul linguaggio, perché non c’è tempo da perdere: signore e signori, questo è il fascismo, e il fascismo va combattuto.
Di fronte a questa situazione, l’unica strada percorribile è l’unità e l’organizzazione politica di tutti i settori. A partire dal teatro, dalla cultura e dall’arte, dobbiamo articolare in modo creativo e in tutti i modi possibili i gruppi e le reti di resistenza culturale.
Ci rendiamo conto che questa tragedia non è limitata alla Repubblica Argentina. È un fenomeno mondiale. Per questo ci appelliamo a tutti e a tutte e, nel migliore spirito internazionalista, chiediamo di lottare contro il fascismo. Lo stesso fascismo che oggi si impadronisce dell’Argentina, lo stesso fascismo che bombarda ospedali e scuole nella Striscia di Gaza, lo stesso fascismo che blocca Cuba in modo criminale da più di 60 anni.
Amici e amiche, ricevete dal teatro il nostro abbraccio fraterno.
Il nostro impegno è quello di continuare a lavorare senza fretta e senza pause, fino alla vittoria, sempre!
Manuel Santos Iñurrieta
Diego Maroevic
Internacionales Teatro Ensamble, Buenos Aires, Argentina.
L’Avana, 20 novembre 2023.
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