L’azione eroica del Moncada nel balletto cubano

 Foto: Omara García Mederos/ACN. Elaborazione immagine: www.cuba-si.ch/it

Il Ballet Nacional de Cuba è stato presente nei momenti vertici delle nostre più grandi realizzazioni culturali durante la lunga battaglia per l’indipendenza e per il socialismo, portata avanti dal nostro popolo“. Fidel Castro

di Miguel Cabrera
Fonte:
Luglio 2023
Traduzione, adattamento e aggiunte: GFJ
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Fidel: uno degli artefici del Ballet Nacional de Cuba

I grandi valori della cultura cubana, così come gli eventi più significativi della nostra storia, hanno occupato un posto primordiale nel lavoro coreografico del Ballet Nacional de Cuba (BNC), fin dalla sua fondazione il 28 ottobre 1948. In modo particolare, dall’alba rivoluzionaria del 1° gennaio 1959, che gli ha permesso di rinascere dopo l’aggressione della tirannia di Batista nel 1956, quando ha ritirato il magro sussidio che riceveva dallo Stato dal 1950, grazie agli sforzi della Direzione della Cultura della Federazione Studentesca Universitaria (FEU) e dei settori progressisti della politica e dell’intellighenzia cubana.


"L’eccellenza di Alicia, il suo talento, la sua tenacità e il suo esempio, che ispirarono generazioni di grandi e brillanti artisti, resero possibile il miracolo: l’esistenza del Ballet Nacional de Cuba con qualità e prestigio mondiali; la nascita della Scuola Cubana di Danza Classica, sintesi d’universalità, tradizione, cubanità e stile proprio, riconosciuta e acclamata in qualunque parte del pianeta; la formazione di nuovi e straordinari valori e la possibilità di raggiungere altri ambiziosi sogni". Fidel Castro.
Foto: La prima ballerina Alicia Alonso (La Habana, 21 dicembre1920 - La Habana, 17 ottobre 2019)

La Rivoluzione ha aperto una nuova fase per il nostro balletto e sono nate molte opere che riflettono le esperienze personali o collettive dei creatori. Ognuno di loro l’ha affrontata con totale libertà formale, senza imposizioni o restrizioni.

Dalla prima di Despertar di Enrique Martínez, con Alicia Alonso nel ruolo di La Libertad, il 24 febbraio 1960, l’atto rivoluzionario ha ispirato numerosi coreografi, come la stessa Alonso, che nel 1965 ha presentato La carta, in omaggio alla Campagna di alfabetizzazione.

La Rivoluzione ha aperto una nuova fase per il nostro balletto e sono nate molte opere che riflettono le esperienze personali o collettive dei creatori. Ognuno di loro l’ha affrontato con totale libertà formale, senza imposizioni o restrizioni.

Anche Alberto Alonso, in A Santiago (1972), motivato dalla storia patriottica, e in Un día… el 2 de diciembre, un omaggio allo sbarco del Granma, evento affrontato anche da Alberto Méndez in Desembarco glorioso, nel 1976. L’epopea del Che, sia in Africa che in Bolivia, occupa un posto di rilievo in questo lavoro, in questo impegno del nostro balletto nei confronti delle vicissitudini del nostro tempo.

Giovani ballerini sulla Plaza de la Revolución all’Avana inneggiano al Che. Foto: AFP

Alicia, in qualità di direttrice artistica della compagnia, ha sempre guidato il processo creativo con la più ampia visione estetica, ma libera dal pamphletismo o dalla semplicità dell’occasione. L’eredità del Che, del suo esempio, più che la sua morte fisica nella cittadina di La Higuera, quel 9 ottobre 1967, indusse il primo omaggio della nostra compagnia alla sua memoria, e sarebbe stato Alberto Alonso, padre della coreografia cubana, a realizzarlo. Ispirandosi alla famosa poesia Primera Conjugación, della nota poetessa uruguaiana Amanda Berenguer, avrebbe creato l’omonimo balletto noto come Conjugación, presentato per la prima volta il 24 luglio 1970 nella Piazza della Cattedrale dell’Avana, con un collage musicale di Idalberto Gálvez e disegni di Otto Chaviano.

Le gesta dell’eroico assalto alla Caserma Moncada del 26 luglio 1953, guidato da Fidel Castro, è stato oggetto di ispirazione per diversi coreografi del Balletto Nazionale di Cuba e, in occasione del 20° anniversario di quell’evento epocale, la nostra principale compagnia di danza ha presentato in prima assoluta il balletto Nuestra América, una creazione collettiva a cui hanno partecipato coreografi del calibro di Alberto Méndez e Iván Tenorio, in cui sono stati combinati con successo i testi di Martí e la ricchezza folkloristica dell’America Latina.

L’opera, un inno alla fratellanza dei nostri popoli, rimase a lungo nel repertorio della BNC e ricevette consensi nelle tournée all’estero. Fu eseguita per la prima volta il 29 luglio 1973 nell’anfiteatro del Parco Lenin, una delle più belle opere ricreative create dalla Rivoluzione.

Il Balletto Nazionale di Cuba in uno spettacolo dedicato al centenario dell'intellettuale e combattente rivoluzionaria cubana Haydée Santamaría. Foto: tratta dal sito web dell'Uneac

Il 23° anniversario del Moncada, nel 1976, la BNC portò la sua arte nel Teatro Zayden della città di Pinar del Rio, sede ufficiale degli eventi commemorativi dell’anniversario, in un gala artistico intitolato Anniversario delle Vittorie, al quale parteciparono importanti leader della Rivoluzione; tra questi, i comandanti Juan Almeida e Guillermo Garcia, e l’allora Presidente della Repubblica Osvaldo Dorticos Torrado. Il gala fu ripreso e trasmesso dalla televisione cubana il giorno successivo, data esatta dell’evento storico.

L’azione eroica dell’attacco alla Caserma Moncada del 26 luglio 1953, guidato da Fidel Castro, è stato oggetto di ispirazione per diversi coreografi del Ballet Nacional de Cuba.

La compagnia ha inoltre presentato in prima assoluta il 28 gennaio 1977, anniversario della nascita dell’Apostolo Martí, autore intellettuale, un balletto creato dalla coreografa Gladys González, con un collage musicale di vari autori cubani e disegni di Salvador Fernández. È stato trasmesso in tutto il Paese sul Canale 6 della televisione cubana in un programma speciale, con la partecipazione di un gruppo di ballerini principali e del corpo di ballo.

La forma del rosso, Balletto Nazionale di Cuba. Foto: Omara García Mederos/ACN

La commemorazione del 33° anniversario dell’assalto alla Caserma Moncada ha occupato un posto speciale nel repertorio della BNC, come dimostra la creazione di tre nuove opere, motivate da quell’atto eroico della gioventù cubana, con Fidel alla testa.

Il palcoscenico per le prime delle nuove coreografie fu la Plaza Serafín Sánchez, nella città di Sancti Spíritus, il 23 luglio 1986. L’ideatore era Iván Tenorio e le opere El pensamiento revolucionario cubano, con musiche di Rafael Gómez e Chucho Valdés; El triunfo de los humildes, con musiche di Rodolfo Ferrer e Pedro Luis Ferrer e El Programa del Moncada, con musiche di José María Vitier, a cui i primi solisti e il corpo di ballo del BNC contribuirono con il loro talento interpretativo.

Pubblicato in Attualità, Cuba, Cultura

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