¡Viva Palestina Libre! y ¡Todos somos Palestina! Ribadita a Cuba la solidarietà con la causa palestinese

L’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP) ha riunito oggi (18.10.2023, ndt) all’Avana rappresentanti della società civile, organizzazioni politiche e sociali e diplomatici per ribadire il proprio sostegno alla causa palestinese.

Fonte: Prensa LatinaGFJ
Traduzione e aggiunte:
19 ottobre 2023

Viva la Palestina libera! Siamo tutti Palestina! sono state le invocazioni che si sono susseguite in tutti gli interventi che hanno condannato la feroce aggressione di Israele contro la Striscia di Gaza e gli attacchi indiscriminati a cui la popolazione è sottoposta da decenni.

Il presidente dell’ICAP, Fernando González, ha ribadito la condanna di Cuba per i bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile, che stanno causando migliaia di morti, pesanti perdite materiali e danni alle infrastrutture destinate a consentire la sopravvivenza di oltre due milioni di abitanti.

Fernando González ha affermato che è una vergogna per l’umanità che, con il sostegno degli Stati Uniti, il governo israeliano stia intensificando la sua politica di aggressione per sterminare il popolo palestinese.

Ha quindi sottolineato che Cuba non si arrenderà nel chiedere la fine di questa flagrante violazione dei diritti umani fondamentali, come il diritto alla terra, alla casa, alla patria e alla vita.

La Palestina non si arrenderà e continuerà la battaglia fino al pieno recupero dei suoi diritti. Se c’è una cosa che il regime sionista non potrà mai uccidere è il coraggio e la resistenza“, ha detto González.

L'oppressione delle donne palestinesi è duplice, sia dalla base, perché sono donne e palestinesi, sia dalle cause: la società maschilista e l'occupazione israeliana.

Omaida Hernández ha parlato a nome della Federazione delle Donne Cubane, affermando che le donne palestinesi sono un simbolo di coraggio e volontà nella lotta per liberarsi dal colonialismo e nella richiesta dei rifugiati palestinesi di tornare alle loro terre.

Omaida Hernández ha denunciato che i recenti attacchi delle forze israeliane contro civili innocenti hanno causato la morte di più di mille persone, la maggior parte delle quali sono donne, adolescenti e ragazze, oltre alle conseguenze dello sfollamento di più di 73.000 persone dalle loro case.

Ha inoltre ribadito la solidarietà con l’Unione Generale delle Donne Palestinesi, che da più di 50 anni è intensamente impegnata nella lotta per la difesa delle donne prigioniere e per far luce sulla realtà delle donne rifugiate.

È una vergogna per l'umanità che, con il sostegno degli Stati Uniti, il governo israeliano stia intensificando la sua politica di aggressione per sterminare il popolo palestinese.

L’evento ha anche chiesto la fine della retorica guerrafondaia, l’immediata facilitazione degli aiuti umanitari a Gaza e che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adempia al suo mandato e ponga fine all’impunità di Israele, che mina la pace, la sicurezza e la stabilità regionale.

Da parte sua, l’ambasciatore palestinese presso la nazione caraibica, Akram Samhan, ha ringraziato per le espressioni di sostegno e ha affermato che la causa del suo popolo è ancora viva, sottolineando la ferma convinzione che non si arrenderà nonostante la difficile situazione.

I partecipanti hanno osservato un minuto di silenzio e firmato un libro di solidarietà con i caduti per mano del regime sionista, che ha impedito al popolo palestinese di esercitare il suo legittimo diritto all’autodeterminazione e alla creazione di un proprio Stato indipendente e sovrano entro i confini precedenti al 1967, con Gerusalemme come capitale.

Pubblicato in Attualità, Cuba, Internazionale

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