XI Congresso dell’Unione de Giornalisti di Cuba (UPEC). Miguel Díaz Canel: “Senza un giornalismo critico e impegnato non è possibile la Rivoluzione”

Con il contributo di questo Congresso possiamo garantire che la Rivoluzione è e sarà ben difesa”, ha dichiarato il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez, in chiusura dell’11° Congresso dell’UPEC, tenutosi al Palazzo dei Congressi il 2 e 3 novembre, che ha rieletto Ricardo Ronquillo Bello come presidente nazionale per il prossimo mandato quinquennale.

Fonti cubane
Traduzione, adattamento e aggiunte: GFJ
5 novembre 2023

 La sede dell'UPEC a La Habana

Nel Partito e nel Governo c’è un alleato per difendere ciò che è stato discusso all’11° Congresso dell’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC), ha dichiarato il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ai giornalisti e agli ospiti presenti all’evento che si è concluso venerdì.

Alla presenza del membro dell’Ufficio Politico e Segretario di Organizzazione, Roberto Morales Ojeda; del membro della Segreteria del Comitato Centrale e capo del Dipartimento Ideologico, Rogelio Polanco Fuentes, e di Inés María Chapman, Vice Primo Ministro, Díaz-Canel ha sottolineato che la comunicazione è una priorità ed è fondamentale, perché “senza una stampa critica, una comunicazione politica, trasparente, efficiente e orientativa; senza un giornalismo impegnato ed esigente, la Rivoluzione non è possibile“.

Il leader cubano ha sottolineato che il merito principale della dirigenza uscente dell’UPEC è stato quello di lavorare su progetti chiave del giornalismo rivoluzionario, e in questa ricerca, ha detto, voi e noi ci siamo aiutati a vicenda. “Tutte le battaglie importanti sono state vinte con la stampa“.

L'attività giornalistica di José Martí rappresenta quasi la metà della sua produzione letteraria, un fatto degno di nota se si considera che gran parte della sua produzione è apparsa per la prima volta sui giornali.

Ha sottolineato che il nostro giornalismo deve essere etico e rivoluzionario, che deve difendere il lavoro della Rivoluzione e svolgere la sua funzione di informazione della popolazione; che deve educare ed essere attraente, come quello di Martí, e stimolante e illuminante, come quello dei tanti professionisti che Cuba ha avuto.

L’impegno, ha detto, è quello di garantire che l’unità non vada persa, fondamentalmente per una nazione che è sotto assedio e, in mezzo a questo, si sono aperte delle luci e sono stati promossi dei cambiamenti costituzionali che dovrebbero essere sfruttati.

Il Presidente ha ribadito la sua fiducia nei giornalisti come compagni di viaggio che spingono e vogliono il meglio per il Paese.

Con il contributo del Congresso, ha detto Díaz-Canel, garantiamo che la Rivoluzione è e sarà ben difesa. Foto: Ismael Batista Ramírez

Con il contributo del Congresso, ha detto, garantiamo che la Rivoluzione è e sarà ben difesa.

Il Congresso ha ratificato Ricardo Ronquillo Bello come presidente nazionale dell’Upec, mentre è stata eletta Bolivia Tamara Cruz Martínez come primo vicepresidente, e Francisco Rodríguez Cruz e Juan Carlos Ramírez Heras come vicepresidenti.

I membri non professionisti della nuova presidenza sono Yuris Nórido Ruiz Cabrera, Yuniel Labacena Romero, Lizet Márquez, Ana Teresa Badía e Lázaro Manuel Alonso.


CAMBIAMENTI SÌ, CAMBIAMENTI RIVOLUZIONARI

All’insegna dello slogan “Cambiamenti sì, cambiamenti rivoluzionari”, l’XI Congresso dell’UPEC ha discusso venerdì la trasformazione in corso del modello di stampa cubano, un punto all’ordine del giorno presentato dal presidente dell’organizzazione, Ricardo Ronquillo Bello.

Il modello di trasformazione della stampa cubana, ha detto Ronquillo Bello, si distingue per il fatto che recupera le dimensioni simboliche ed economiche dei media e, come parte del suo bagaglio, è stata valutata la concordanza tra preoccupazioni politiche e professionali.

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