5 agosto 1994. Ancora una volta: “llegó el Comandante y mandó a parar”. La controrivoluzione non passò (+VIDEO)

Il 5 agosto 1994, di fronte ai tentativi della controrivoluzione di destabilizzare il Paese, il popolo cubano, guidato dal suo Comandante in Capo, conseguí un’eclatante vittoria.

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raduzione e aggiunte: GFJ
5 agosto 2023

Ma Fidel arrivò nel momento più pericoloso, disarmato, lui e quelli che lo accompagnavano. Foto: Archivio Granma

Sono venuto allora perché dovevo venire, era il mio dovere più elementare stare con il popolo, in un momento in cui il nemico aveva lavorato a lungo per creare un disordine. Un disordine! Non si può nemmeno dire che fosse un tentativo di ribellione, era proprio disordine. Questi disordini sono stati creati intorno a gruppi che sono stati mobilitati per rubare barche per andare negli Stati Uniti, dove venivano accolti come eroi.”

Queste furono le parole del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz ai partecipanti al festival Cuba Vive nel 1995, esattamente un anno dopo gli eventi del 5 agosto, quando un gruppo di elementi antisociali, istigati dagli Stati Uniti, provocò disordini e violenze all’Avana. Erano i momenti più difficili del Periodo Speciale e il nemico pensava che fosse arrivato il momento di distruggere la Rivoluzione. Ogni giorno pianificavano aggressioni e attacchi.

L’uso della strategia del caos per cercare di indebolire l’avversario e giustificare azioni coercitive e persino l’intervento militare è stata una caratteristica radicata della guerra sporca del governo statunitense per porre fine alla Rivoluzione cubana.

La politica ufficiale di Washington di utilizzare la delicata questione migratoria come arma del suo vasto arsenale contro Cuba ha causato profonde ferite che colpiscono la famiglia e la società in generale.

Istigando e collaborando con la controrivoluzione, l’allora Sezione di Interessi del Governo degli Stati Uniti all’Avana agì come operatore degli eventi del 5 agosto 1994, nelle zone del Malecón dell’Avana e nelle aree circostanti.

Nel frattempo, la Radio Martí – chiamata in modo improprio – raccontava le storie di vita dei nuovi arrivati e promuoveva i privilegi previsti dalla Legge di Aggiustamento Cubano come incentivo alle partenze irregolari.

I disordini di quell’estate furono creati dalla manipolazione dei gruppi mobilitati per rubare le barche e raggiungere gli Stati Uniti, dove venivano accolti come eroi.

11 luglio 2021: Le "manifestazioni pacifiche" si sono trasformate in vandalici disordini. Foto: AFP/File. Foto: AFP/Archivo

A distanza, con l’emergere delle nuove tecnologie, la somiglianza con gli eventi dell’11 luglio 2021 è evidente. Il nemico ha quindi approfittato del malcontento creato dall’inasprimento del blocco, della politica ostile degli Stati Uniti e di una situazione specifica, in questo caso la situazione interna creata dalla scomparsa del campo socialista, per mandare in strada le sue pedine pagate.

In quel memorabile agosto del 1994, una folla astutamente manipolata ruppe le vetrine dei negozi, lanciò pietre contro la polizia e saccheggiò i negozi, mentre alcuni, ben posizionati in diversi punti del Malecón, filmarono la scena che mostrò al mondo una folla che protestava “spontaneamente” contro il governo.

Intendevano provocare un sanguinoso scontro tra cubani, volevano scatenare la repressione governativa e costringere le forze dell’ordine a usare le armi.

5 agosto 1994, un'altra vittoria per il popolo cubano

Tutto sembrava andare bene per gli organizzatori del caos, il copione si stava realizzando; ma Fidel arrivò nel momento più pericoloso, disarmato, lui e chi lo accompagnava.

Il suo primo ordine fu che non si doveva sparare e che se ci fosse stata una vittima, voleva che fosse lui.

Non appena arrivò all’epicentro dei disordini, si verificò una sorta di metamorfosi tra alcuni dei lanciatori di pietre, mentre altri preferirono allontanarsi in fretta. Sul Malecón cominciò a formarsi una grande onda, un grande coro da cui si sentiva solo: “Fidel, Fidel, Fidel“.

Il popolo cubano, guidato dal suo comandante in capo, come spesso è accaduto, ha schiacciato la controrivoluzione senza sparare un colpo.

VIDEO: “Dentro de la Revolución todo, contra la Revolución nada”

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