Una diversa visione dell’Età dell’Oro

Riconosco il canto del vento
nei rami che canterellano…
E di un cuore stanco
Che muore oscuro e senza rabbia.
José Martí

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L’universalità dei valori umani ci viene incontro attraverso un ampio spettro di temi ed epoche. La Edad de Oro si propone di incoraggiare la ricerca di conoscenza, amore e giustizia da parte dei giovani lettori.

di María Luisa García Moreno
Traduzione e aggiunte: GFJ
23 settembre 2023

L’Età dell’Oro. Rivista mensile per bambini scritta da José Martí nel 1889, quando era in esilio a New York. Aveva 32 pagine con bellissime incisioni e illustrazioni. A distanza di più di un secolo mantiene la sua freschezza, la sua bellezza e la sua validità, parlando ai bambini con un linguaggio universale che non conosce tempo né distanze.. [1] José Martí si dedicò a questo scopo con tutto il cuore e nonostante le sue numerose occupazioni; tuttavia, solo quattro numeri videro la luce, a causa di alcuni disaccordi sulle modalità di educazione dei bambini con il brasiliano Aaron Da Costa Gómez, che finanziava l’impresa.

L’Età dell’Oro, il cui primo numero uscì in luglio e fu distribuito nell’agosto del 1889, rimane oggi un paradigma di ciò che dovrebbe essere la letteratura per ragazzi; ma, in realtà, è molto di più. Per molto tempo, in base all’idea che l’Apostolo fosse un letterato e non un uomo d’azione, si è ignorata la portata del pensiero strategico militare sviluppato dal nostro Eroe Nazionale. Oggi si sa che il grado di maggior generale raggiunto nella manigua non fu un gesto gentile di Gómez e di altri ufficiali Mambi, ma il giusto riconoscimento del grande lavoro di un uomo che, ancora bambino, era già un combattente clandestino e che, sulla base della sua analisi della Guerra dei Dieci Anni, delle guerre d’indipendenza americane e di altri conflitti militari del suo tempo, così come della sua conoscenza dei migliori della storia della guerra, era un uomo che, ancora molto giovane, era stato in grado di fare la sua parte. Martí fu in grado di sviluppare una strategia politico-militare avanzata, in cui la guerra era solo un mezzo per raggiungere l’indipendenza e, in accordo con questo scopo, si dedicò a unire i vecchi combattenti con i “nuovi pini” e a portare la guerra libertaria sulle loro spalle.

Questo pensiero è disseminato in tutta la vasta opera del Maestro. Tuttavia, se una raccolta di queste idee può essere trovata in una qualsiasi delle sue opere, è proprio nella sua rivista per bambini. È per questo che, in quel testo, noi cubani impariamo le prime lezioni di integrità, onestà e patriottismo. Fidel vi alludeva in La historia me absolverá (leggi): «Ci è stato insegnato che per l’educazione dei cittadini della patria libera, scriveva l’Apostolo nel suo libro L’età dell’oro: “[…] Un uomo che si accontenta di obbedire a leggi ingiuste, e permette che il Paese in cui è nato sia calpestato da uomini che lo maltrattano, non è un uomo onesto […]”»[2].

Molti sono gli insegnamenti per la difesa della patria che si possono leggere in questo prezioso testo, dove, tra le tante idee, ad esempio, Martí dice nella sua versione di “Los dos ruiseñores“: “[…] quando non c’è libertà nella terra, ognuno deve andare a cercarla a cavallo! ⌈3] o in “Las ruinas indias“: “[…] ogni uomo deve imparare a lavorare nei campi, a fare le cose con le proprie mani e a difendersi“;[4] o in “La última página” del primo numero: “[…] dobbiamo essere pronti a combattere quando un popolo ladro vuole venire a rubare il nostro popolo“.[5]

Questa intenzionalità è più evidente in “Tres héroes“, riflesso della profonda ammirazione di José Martí per gli eroi che strapparono l’America al leone spagnolo; ma non è forse una chiara visione di quella che oggi chiamiamo “guerra di tutto il popolo” nella seguente idea di Marti: “Quando Napoleone entrò in Spagna per togliere la libertà agli spagnoli, tutti gli spagnoli combatterono contro Napoleone: i vecchi, le donne, i bambini combatterono“? [6] E non c’è forse una profonda differenziazione dei guerrieri al di là dei loro successi militari quando afferma: “[…] Quelli sono eroi; quelli che combattono per rendere liberi i popoli […] Quelli che combattono per ambizione, per rendere schiavi gli altri popoli, per avere più comando, per togliere le terre agli altri popoli, non sono eroi, bensì criminali“? 7]

In ogni casa cubana deve esserci una copia di questo straordinario libro in cui il Maestro insegna “senza insegnare” e in cui, oltre a molte altre interessanti nozioni, semina l’amore per l’umanità, per la nostra America e la nostra patria, e ne chiede la difesa. Età dell’Oro, oltre ad essere un paradigma di ciò che dovrebbe essere la letteratura per bambini e adolescenti, testimonia la certezza di Marti che, fin dalla più tenera età, i cittadini di un Paese devono avere nel cuore un grande amore per la terra in cui sono nati e prepararsi a difenderla ad ogni costo.

 

Note:

[1] José Martí: “Carta a Manuel Mercado”, 3 de agosto de 1889, en Pedro Pablo Rodríguez (comp.): De su puño y letra: JoséMartí, Oficina de Publicaciones del Consejo de Estado, La Habana, 2016, p. 229.

[2] Fidel Castro: La historia me absolverá, Oficina de Publicaciones del Consejo de Estado, La Habana, 2016, pp. 155-156.

[3]Ibidem, p. 492.

[4]Ibidem, p. 383.

[5]Ibidem, p. 349.

[6]Ibidem, p. 307.

Pubblicato in Attualità, Cuba, Cultura

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