Cuba e Palestina, due popoli fratelli sottoposti al blocco di Stati Uniti e Israele

Palestina sempre presente al 1° Maggio a Cuba. Foto: GFJ

Cuba e la Palestina sono due popoli fratelli bloccati da due nemici della Pace e alleati l’uno dell’altro, gli Stati Uniti e Israele, che intendono affamarli fino alla sottomissione per facilitare un colpo di Stato contro i loro governi, o direttamente per sterminarli.

di David Rodríguez Fernández – Cubainformación
Traduzione e aggiunte: GFJ
30 ottobre 2023

Foto scattata da Mohammed A. Abu Srour, giovane medico palestinese che ha studiato a Cuba, durante una manifestazione popolare contro i bombardamenti israeliani su Gaza nel 2021.

A Cuba, gli Stati Uniti impongono una guerra premeditata e prolungata in un periodo di “pace” attraverso un blocco economico di oltre 60 anni che uccide lentamente la popolazione privandola delle condizioni vitali di cibo e salute e che colpisce l’intera società nel suo complesso; Israele uccide quotidianamente la Palestina attraverso una guerra ingiusta e ingiustificata e un blocco fisico che le impedisce anche di accedere ai suoi bisogni più elementari; entrambi i blocchi e le aggressioni sono portati avanti nella più totale impunità attraverso il terrorismo di Stato che occupa le sue terre, sfolla o fa sparire i suoi abitanti e i suoi villaggi, la attacca militarmente e cerca di impedirne la sopravvivenza come nazione.

Fidel riceve Yasser Arafat durante la sua visita a Cuba nel novembre 1974. Foto: Liborio Noval

Di fronte a tanta aggressione, le vittime non solo resistono e si difendono, ma sono anche solidali tra loro: la diplomazia cubana, basata su saldi principi di solidarietà e di rispetto della sovranità dei popoli, ha sempre difeso la Palestina di fronte all’aggressione israeliana, a prescindere dal costo politico; molti insegnanti e medici palestinesi formati a Cuba oggi resistono o muoiono sotto le bombe israeliane, acquistate dagli Stati Uniti e da alcune altre potenze occidentali, come la Spagna. La Palestina è sempre stata al fianco di Cuba nella lotta contro il blocco ed è un alleato nella costruzione di un mondo che conta sui Paesi impoveriti del Sud. Storicamente, i leader Yasser Arafat e Fidel Castro sono stati gemellati in molte battaglie diplomatiche, e i loro discorsi sono ancora ricordati e studiati perché hanno una validità così elevata da far arrossire le potenze occidentali.

Ma i carnefici sono solidali anche nella loro politica di guerra. Ogni anno, all’ONU, Cuba riceve un sostegno quasi unanime dalla comunità internazionale per chiedere agli Stati Uniti di revocare il blocco economico, commerciale e finanziario. Solo gli Stati Uniti e Israele votano contro. Nel loro genocidio pianificato, gli Stati Uniti agiscono come fratello maggiore e protettore di Israele nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dandogli copertura militare, politica ed economica, e la lobby sionista negli USA è così potente da condizionare la politica interna del Paese nordamericano, così come la mafia cubano-americana a Miami, confondendo chi è ostaggio di chi, o addirittura mostrando una perversa complicità.

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D’altra parte, anche Cuba e la Palestina ricevono la solidarietà mondiale di fronte alla barbarie statunitense e israeliana. Ogni anno vengono organizzate numerose azioni da parte di organizzazioni solidali con Cuba e la Palestina, nonostante vengano stigmatizzate o messe a tacere dalla stampa corporativa. Non è la prima volta che le associazioni a sostegno del popolo palestinese vengono additate dallo Stato israeliano come terroriste, al pari di Cuba, inclusa in una lista perversa e spuria di sponsor statunitensi di questo flagello. Tremenda ipocrisia da parte di questi governi che sponsorizzano e finanziano il terrorismo, come ha sofferto Cuba dal trionfo della rivoluzione nel 1959, con 3478 morti e 2099 persone uccise, e come sta soffrendo oggi la Palestina, nell’intervento militare sionista, con diverse migliaia di persone uccise, la maggior parte delle quali civili minori.

In onore dell’Umanità, per il diritto di vivere in pace, per Cuba, per la Palestina, per i popoli che subiscono blocchi illegali e disumani applicati da criminali carnefici di guerra che commettono crimini contro l’umanità, devono essere processati e condannati dalla Giustizia internazionale. Dobbiamo porre fine all’impunità e alla cultura della guerra o presto sarà troppo tardi e non ci sarà più spazio per nessuno. Bisogna fare pressione nelle strade, nei media, nelle istituzioni e sui nostri governi per fermare i blocchi e per far sì che i responsabili rispondano delle loro azioni.

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Nel prossimo futuro, in diverse città europee si terranno manifestazioni e raduni a sostegno della Palestina e di Cuba. Inoltre, il 16 e 17 novembre si terrà a Bruxelles un Tribunale internazionale contro il blocco statunitense di Cuba, in cui si denuncerà la natura extraterritoriale del blocco contro Cuba, soprattutto sul suolo europeo, e l’inclusione della più grande delle Antille nella lista unilaterale di Washington dei Paesi sponsor del terrorismo, rafforzando la violazione del diritto internazionale della politica statunitense nei confronti dell’isola. Le due giornate saranno una dimostrazione indiscutibile, con rigore giuridico, argomentazioni di esperti, prove documentali e testimonianze della massiccia violazione dei diritti umani che il blocco rappresenta non solo per Cuba, la principale vittima, ma anche per i popoli europei e per la comunità cubana che vive nel vecchio continente. L’indifferenza, per paura o per egoismo, ci colloca dalla parte dell’aggressore. La nostra solidarietà internazionale sarà sempre con l’aggredito e contro l’oppressore.

Pubblicato in Attualità, Blocco, Cuba, Internazionale

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