Sin dall’inizio dei bombardamenti, la popolazione serba era scesa in piazza per protestare contro l”Angelo Misericordioso” (Foto: REUTERS)
L'uso di proiettili all'uranio impoverito ha causato danni terribili in Serbia: migliaia di persone si ammalano di cancro ogni anno a causa degli effetti dell'uranio impoverito, migliaia muoiono, questi sono i dati dell'Istituto di oncologia mercoledì, 24 marzo 1999, Jugoslavia
Il 24 marzo 1999, la NATO è intervenuta nel conflitto per l’ “indipendenza del Kosovo” senza l’approvazione delle Nazioni Unite. I bombardamenti sul territorio della Jugoslavia (allora comprendente Serbia e Montenegro) durarono fino all’11 giugno. Durante quei 78 giorni, il blocco militare sganciò un totale di 2.300 missili su 990 obiettivi e 14.000 bombe. Solo nella capitale Belgrado caddero 212 bombe. L’offensiva ha causato la morte di migliaia di civili e ha distrutto una parte considerevole delle infrastrutture del Paese.
Secondo Srdjan Aleksic (direttore del gruppo di avvocati serbi che nel 2017 ha cercato di portare la NATO in tribunale per le sue azioni), l’alleanza ha sganciato “tra le 10 e le 15 tonnellate di uranio impoverito” durante i bombardamenti, che hanno causato un disastro ambientale e quintuplicato i casi di malattie oncologiche.
“L’uso di proiettili all’uranio impoverito ha causato danni terribili in Serbia: migliaia di persone si ammalano di cancro ogni anno a causa degli effetti dell’uranio impoverito, migliaia muoiono, questi sono i dati dell’Istituto di oncologia“, ha spiegato Aleksic.
Questa aggressione è stata la prima guerra sul suolo europeo condotta dalla fine della seconda guerra mondiale. Mentre le bombe e i missili lanciati dalla più potente macchina militare nella storia della civiltà, erano impegnati a distruggere un piccolo paese europeo, hanno anche distrutto il sistema di sicurezza europeo e globale, basato sulla Carta delle Nazioni Unite, l’Atto fondante dell’OSCE e la Carta di Parigi. Ancora oggi l’Europa e il mondo subiscono le gravi conseguenze di quella distruzione. Nel processo, la NATO si alleò con il cosiddetto UCK, una formazione separatista-terrorista, come corpo di fanteria, alimentando così il separatismo e il terrorismo.
Madeleine Albright e Bill Clinton, responsabili di crimini di guerra contro la Jugoslavia, ma nessun tribunale internazionale li ha incriminati
L’inizio dell’aggressione della NATO del 1999 contro la piccola Jugoslavia (la RFJ), è un’altra occasione per ricordare i crimini e le atrocità documentate e per ricordare ai popoli, in particolare ai giovani, gli orrori e i danni causati dall’aggressione, nonché le conseguenze di cui molti aspetti devono ancora essere risolti oggi. Quel precedente di aggressione eseguita senza l’approvazione del Consiglio di sicurezza dell’ONU è poi stato riutilizzato nelle successive aggressioni in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria. L’aggressione della NATO contro la RFJ nel 1999 è stata un trampolino di lancio per dare vita alla strategia di espansione militare verso est, sempre più vicino ai confini russi, circondandola di basi militari, che è la causa principale della crisi ucraina.
È cinismo portato all’estremo, accusare altri paesi di crimini che i principali stati della NATO hanno continuamente commesso negli ultimi 30 anni. Sarebbe meglio invece di accusare gli altri, si fermassero un momento e ricordassero i propri misfatti, si pentissero e rimediassero a tutte le ingiustizie che hanno fatto in Jugoslavia e in tutti gli altri paesi, in Iraq, Afghanistan, Siria, Libia, Yemen e altri.
Vedi anche su www.cuba-si.ch/it:
Quando si scuserà il New York Times per i crimini del suo paese all’estero (che da anni avalla su Jugoslavia, Iraq, Libia, Afghanistan, Siria, Ucraina, Venezuela, Cuba, Nicaragua….)?
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