“Se il ‘progressismo’ non è in grado di dare risposte concrete all’angoscia della gente, non biasimiamoli se ci voltano le spalle.” Intervista a García Linera, ex vicepresidente della Bolivia (+AUDIO). Ma attenti al mostro!

Fascisti d’America latina. Javier Milei (Argentina), Eduardo Bolsonaro (Brasile) e José Antonio Kast (Cile) in un gesto delle mani a mo’ di pistola. Foto stampa Javier Milei

In un’intervista rilasciata all’emittente radiofonica AM750 di Buenos Aires, García Linera ha affermato che il risultato di queste elezioni è “una constatazione” e che restano due mesi “perché il progressismo argentino rinsavisca

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Traduzione e aggiunte: GFJ
Agosto 2023

García Linera dopo le dimissioni di Evo Morales: "Gli sarò sempre fedele, sarò sempre al suo fianco". Foto:  Il vicepresidente della Bolivia Alvaro Garcia Linera ascolta il presidente Evo Morales. 9 novembre 2019. Manuel Claure / Reuters

L’ex vicepresidente della Bolivia e ricercatore sociale Álvaro García Linera ha fatto un’analisi dettagliata dell’avanzata dell’estrema destra in America Latina, concentrandosi sul caso dell’Argentina dopo le elezioni primarie di domenica 13 agosto, in cui il candidato fascista Javier Milei ha ricevuto più del 30% dei consensi elettorali. “Le persone non sono masochiste” e “hanno sempre delle ragioni” dietro il loro voto, ha detto.

In un’intervista rilasciata all’emittente radiofonica AM750 di Buenos Aires, García Linera ha affermato che il risultato di queste elezioni è “una constatazione” e che restano due mesi “perché il progressismo argentino rinsavisca… Se non siamo capaci di dare risposte concrete e rapide che risolvano l’angoscia e l’incertezza che corrode l’anima collettiva, lo farà qualcun altro. E in questo caso, quel qualcun altro era la destra più cavernosa, il neoliberismo selvaggio”.

“Le promesse di giustizia e uguaglianza non si stanno realizzando, quindi se noi progressisti non siamo in grado di capirlo, non diamo la colpa alla gente che sta in basso per averci voltato le spalle”, ha aggiunto.

Milei, il Bolsonaro argentino

In questo contesto, ha considerato che lo spazio di La Libertad Avanza guidato dall’ultradestra di Milei “ha saputo capire l’angoscia e dare una risposta, illusoria, ma pur sempre una risposta”, nello stesso momento in cui ha saputo “trovare un avversario, la cosiddetta casta”.

“In politica sappiamo che bisogna sempre avere un avversario da antagonizzare. Negli ultimi anni abbiamo perso questo, è diffusivo e poco chiaro”, ha detto García Linera.

Inoltre, ha sostenuto che in tempi di crisi economica come quelli che sta attraversando l’Argentina, la gente “perde gli affetti precedenti e c’è un momento di stupore generale, ma poi cerca di aggrapparsi a qualcosa, a un futuro credibile e pieno di speranza”.

Il futuro liberatore dei popoli non sta nel progressismo. È e continuerà ad essere nella rivoluzione.

In questo senso, ritiene che per il partito al governo sia necessario “recuperare la speranza“. “Ma recuperare la speranza non significa dire alla gente ‘state attenti, perderete dei diritti‘. Ho letto un testo su un giornale argentino che diceva che ‘sono più preoccupato per i diritti che ho già perso'”, ha proseguito lo statista boliviano.

Lula: "Bolsonaro genocida e fascista"

Su questo punto, García Linera ha voluto differenziare la situazione locale dalla campagna condotta da Luiz Inácio Lula da Silva contro Jair Bolsonaro nelle elezioni presidenziali brasiliane del 2022, in cui la premessa era “democrazia contro dittatura“.

“A differenza dell’Argentina, Lula ha affrontato un governo che aveva già dato segni concreti e palpabili del suo carattere autoritario, incurante dei problemi della gente (…) Milei non è al governo, non ha governato nulla, è un probabile predestinato al futuro”, ha spiegato.

E ha concluso: “In queste elezioni, il progressismo deve affrontare le questioni pratiche con cui Milei è stato in sintonia e le questioni pratiche e complesse con cui il progressismo è stato in sintonia nel 2003, 2008, 2012 e 2014. È sempre stato in sintonia con le tasche e le aspettative quotidiane della gente, non con questioni ideologiche astratte, che sono venute dopo“.

AUDIO: ascolta l’intervista completa

Entrevista Álvaro García Linera

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Pubblicato in Attualità, Cuba, Internazionale

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