L’Avana, 23 novembre 2013: Una marcia per la vita e per la pace

Questo giovedì L’Avana sarà teatro di una marcia popolare in difesa del popolo della Palestina che soffre. Cuba, sempre solidale e fautrice di cause giuste, condanna fermamente l’aggressione genocida che il governo sionista di Israele ha scatenato contro la Palestina dal 7 ottobre scorso.

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Fonte: Granma
Traduzione e aggiunte: GFJ
23 novembre 2013

Quando un popolo viene massacrato, arbitrariamente, con bombe e proiettili che privano i bambini della loro vita, le madri dei loro figli, i giovani di un futuro e gli uomini di vivere in pace nella loro terra, non è possibile rimanere indifferenti di fronte a tanto dolore e a tanta barbarie.
La Rivoluzione cubana non lo ha mai fatto. Per questo la Grande Antille, sempre solidale e difensore di cause giuste, condanna con forza l’aggressione genocida che il governo sionista di Israele ha scatenato contro la nazione della Palestina dal 7 ottobre scorso.

Ma Cuba fa di più. Non solo condivide il dolore del popolo palestinese – che in meno di due mesi ha già pianto la perdita di quasi 14.000 vite – ma innalza anche il grido comune dei suoi figli in tutta l’isola per chiedere la fine di una guerra sinistra che, al di là della Striscia di Gaza, sta distruggendo anche noi come umanità.
Basta leggere i rapporti con le cifre strazianti. In soli 46 giorni sono stati uccisi più di 5.300 bambini palestinesi. Vale a dire più di cento bambini uccisi ogni giorno, e ogni giorno per settimane e settimane.

Marcia studentesca in omaggio agli studenti martiri delegati al congresso della FEU. Foto d’archivio

E con ognuno di loro è morto anche un pezzo di futuro e un pezzo di speranza è stato strappato.
E con ognuno di loro è morto anche un pezzo di futuro e un pezzo di speranza è stato strappato.
Per questo, oggi, un mare di persone inonderà i viali dell’Avana – come hanno già fatto in altre province – e trasformerà la loro gigantesca marcia in una denuncia profonda, in nome della vita e della pace in Palestina.


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