Portare avanti una campagna di alfabetizzazione informatica per recuperare la sovranità nazionale nel consumo della musica a Cuba (+VIDEO)

La preoccupazione culturale a Cuba di fronte all’ondata di colonizzazione globale

Fonte:
giugno 2023
Traduzione e aggiunte: GFJ
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Rogelio Polanco (nel centro), membro della Segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba

La musica e le canzoni spazzatura invadono ormai l’universo sonoro mondiale e anche quello di Cuba, non estranea a tali mali e grattacapi, secondo gli intellettuali dell’isola caraibica.

Questioni come la colonizzazione culturale e la promozione del cattivo gusto sono state al centro dei dibattiti della recente riunione del Consiglio Nazionale dell’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba (Uneac), tenutasi questa settimana presso la  Casa de las Américas della capitale.

I partecipanti hanno scambiato le loro opinioni sulla Relazione dell’incontro, “La cultura come energia trasformatrice di fronte all’onda colonizzatrice globale“, di fronte alla realtà dell’egemonia mediatica e culturale che i centri di potere esercitano su milioni di persone.

L’allarme è stato lanciato da diversi anni in ogni incontro tra l’Uneac e le sue controparti nelle istituzioni governative cubane, soprattutto per quanto riguarda la diffusione di prodotti di bassa qualità dell’industria dell’intrattenimento globale alla radio, alla televisione e sulle reti sociali.

Israel Rojas, leader del gruppo Buena Fe

Mi sembra incredibile che non siamo capaci di elaborare una politica per recuperare la sovranità nazionale sul consumo musicale nel nostro Paese“, ha dichiarato il cantautore Israel Rojas, leader del gruppo Buena Fe.

La preoccupazione riguarda anche ciò che sta accadendo in molte strutture turistiche del Paese, non poche delle quali sono state citate come punto di riferimento per ciò che non si dovrebbe fare in termini di promozione del meglio del talento artistico cubano e internazionale.

Per il membro della Segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, Rogelio Polanco, presente all’incontro, la decolonizzazione culturale è una battaglia di tutta la società e delle istituzioni, con i nostri intellettuali, artisti e creatori in prima linea.

VIDEO: Deve essere accesa la fiamma del dialogo rivoluzionario 

Nella sessione plenaria, il critico e saggista Víctor Fowler ha parlato della conservazione dell’identità culturale, dell’appropriazione delle nuove tecnologie e della modernizzazione permanente del pensiero critico nella lotta contro questo flagello, di cui tutti facciamo parte.

Secondo Rojas, “non sarà facile combattere questa battaglia con le nostre risorse contro la macchina culturale industriale globalizzata, con la nostra strategia e le nostre risorse digitali, con le nostre disposizioni legali e l’organizzazione di un’unica piattaforma gerarchica, con la nostra egemonia“.

L’artista ha criticato il modo in cui vengono gestite le priorità nel mondo musicale cubano. Non esiste un ordine, una regolamentazione, uno strumento legale che regoli la circolazione della musica, nel già ovvio e innegabile mercato musicale cubano, ha affermato.

Per quanto riguarda la scarsità di risorse, l’artista ha chiesto di utilizzare maggiormente il sistema radiotelevisivo nelle mani della Rivoluzione cubana, così come le imprese e le istituzioni dedicate alla promozione dell’arte.

Rojas ha anche fatto riferimento alla necessità di stabilire una vigorosa piattaforma digitale per recuperare la sovranità nazionale nel consumo di musica a Cuba.

Sulla crescente importanza dell’universo digitale e sul  valore delle loro conoscenze, i partecipanti all’incontro hanno proposto di realizzare una campagna di alfabetizzazione informatica in modo che le persone conoscano e padroneggino le tecnologie che sono alla loro portata.


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