Libertà di stampa: i media tradizionali come strumenti di manipolazione. Di Fidel Castro

Perché dovremmo accettare la diffusione di un giornale controrivoluzionario?

«Sogniamo un’altra libertà di stampa, in un Paese istruito e informato, in un Paese che possiede una cultura generale completa e che possa comunicare con il mondo.» Fidel Castro

di Fidel castro
Tratto dal libro “Cien Horas con Fidel” (Clicca e Scarica il libro)
Traduzione e aggiunte: G. Federico Jauch
21 dicembre 2023

Loro, che parlano tanto di “lavaggio del cervello”, lo fanno a pezzi e lo lavano in modo tale da privare l’essere umano del suo più grande tesoro: la capacità di pensare.

Quando sono apparsi, i mass media si sono impadroniti delle menti e hanno governato non solo sulla base delle menzogne, ma anche sulla base dei riflessi condizionati. Una bugia non è la stessa cosa di un riflesso condizionato. La menzogna influisce sulla conoscenza; il riflesso condizionato influisce sulla capacità di pensare. Essere disinformati non significa aver perso la capacità di pensare, perché la mente è dominata dai riflessi: “il socialismo è cattivo, il socialismo è cattivo, ti toglie i diritti di genitore, ti toglie la casa, ti toglie la moglie“. E tutti gli ignoranti, tutti gli analfabeti, tutti i poveri, tutti gli sfruttati ripetono: “Il socialismo è cattivo, il socialismo è cattivo“. È così che si insegna ai pappagalli a parlare, agli orsi a ballare e ai leoni a inchinarsi rispettosamente.

Perché dovremmo accettare la diffusione di un giornale controrivoluzionario?

Se chiamate libertà di stampa il diritto della controrivoluzione e dei nemici di Cuba di parlare e scrivere liberamente contro il socialismo e la Rivoluzione, di calunniare, mentire e creare riflessi condizionati, direi che non siamo favorevoli a questa “libertà“. Finché Cuba sarà un Paese bloccato dall’impero, vittima di leggi inique come la Helms-Burton o la Legge di Aggiustamento Cubano, un Paese minacciato dallo stesso Presidente degli Stati Uniti, non possiamo concedere questa “libertà” agli alleati dei nostri nemici il cui obiettivo è combattere la ragion d’essere del socialismo.

Dei media liberi sarebbero considerati incompatibili con la Rivoluzione?

In questi media “liberi“, chi parla, di cosa si parla, chi scrive? Dicono quello che vogliono i proprietari dei giornali o delle televisioni. E scrivono coloro che stabiliscono loro. Lo sapete bene. Parlano di “libertà di espressione“, ma in realtà quello che difendono è il diritto alla proprietà privata dei mass media. Qui a Cuba, ve lo dico francamente, non c’è proprietà privata dei media. Ma le varie organizzazioni di massa hanno i loro mezzi di comunicazione: gli studenti hanno i loro, gli operai, i sindacati, i contadini, persino i militari. Ognuno ha il suo organo di informazione e, credetemi, ognuno pubblica molto liberamente ciò che ritiene opportuno pubblicare.

Dov’è lo spirito critico della stampa in tanti paesi che pretendono di essere più democratici di noi?

Non insegnano alle masse a leggere e a scrivere, spendono ogni anno un milione di milioni in pubblicità per ingannare la stragrande maggioranza dell’umanità, trasformando gli esseri umani in persone che, a quanto pare, non hanno nemmeno la capacità di pensare, perché fanno loro consumare prodotti uguali con dieci marche diverse, e devono ingannarli, perché quei milioni non sono pagati dalle aziende, ma da chi compra i prodotti in virtù dell’impatto alienante della pubblicità. Uno compra Palmolive, l’altro Colgate, l’altro ancora il sapone Candado, semplicemente perché glielo hanno detto cento volte, lo hanno associato a un’immagine positiva e lo stanno spargendo, incidendo nel loro cervello. Loro, che parlano tanto di “lavaggio del cervello“, lo incidono e lo lavano in modo tale da privare gli esseri umani del loro più grande tesoro: la capacità di pensare.

Quanto si potrebbe fare con i mille miliardi di dollari sprecati in pubblicità?

Intendono parlare di “libertà di espressione” in Paesi che hanno il 20 o 30 per cento di analfabeti totali e il 50 per cento di analfabeti funzionali? Con quali criteri, con quali elementi addirittura, esprimono la loro opinione e dove la esprimono? Se quando molte persone istruite e intelligenti vogliono pubblicare un articolo, non c’è modo di vederlo pubblicato, lo ignorano, lo stroncano, lo screditano. Questi grandi media sono diventati strumenti di manipolazione.

Questi grandi media si sono trasformati in strumenti di manipolazione.

Noi li abbiamo e li usiamo per educare, per sviluppare le conoscenze dei cittadini. Questi strumenti hanno un ruolo nella rivoluzione, hanno creato consapevolezza, concetti, valori, eppure non li abbiamo ancora usati in modo ottimale. Ma Sappiamo però cosa possono fare e sappiamo cosa può ottenere la società in termini di conoscenza, cultura, qualità della vita e pace con l’uso sociale di questi media.

Sogniamo un’altra libertà di stampa, in un Paese istruito e informato, in un Paese che possiede una cultura generale completa e che possa comunicare con il mondo.

Non crederemo alla favola secondo cui questi media in Occidente sono destinati a creare valori di solidarietà, sentimenti di fratellanza, fraternità, spirito di giustizia. Essi espongono i valori di un sistema che per sua natura è egoista e individualista. Più una persona è istruita, più capisce che i problemi di questo mondo, che stanno diventando sempre più complicati, non saranno risolti da forme di società alienanti e irrazionali.

La verità, l’etica, che dovrebbero essere il primo diritto o attributo dell’essere umano, occupano sempre meno spazio in questi media.

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